I quattro elementi cosmogonici, acqua, aria, terra e fuoco hanno da sempre influenzato l’arte dei giardini e la storia degli uomini in generale.
L’alterato rapporto uomo-natura di oggigiorno in cui prevale l’egoismo tipico di una cultura antropocentrica come la nostra incurante delle conseguenze del consumismo sfrenato che pervade ogni aspetto dell’esistenza necessita di un immediato intervento e di un cambiamento di rotta.
Un ritorno alle radici di tutte le cose, ai quattro elementi, appunto, è un invito a riflettere sull’essenza dello spazio dell’abitare e sullo stravolgimento delle relazioni materiali e immateriali tra persone, ambienti e paesaggi.

La proposta progettuale parte da queste semplici considerazioni e tende a misurarsi con il luogo selezionato, Largo San Marcellino (un formidabile intreccio tra monumenti e contesto urbano). Un intervento essenziale ideato per entrare in sintonia con le peculiarità del posto e per interagire, durante l’arco di un’intera giornata, con la terra e il cielo di Napoli ma anche con gli ordini, le geometrie e i costrutti, le persone e i loro comportamenti.
Il progetto è costituito da un rettangolo aureo (TERRA), un vero e proprio campo d’azione immaginato come un morbido cuscino multicolore formato da piante perenni (superficie 25,88 mq); da una linea “infuocata” in legno e pellicola riflettente di colore rosso (12,00 m di lunghezza) orientata a frantumare il piano di calpestio in due unità specchiate e con le stesse dimensioni (FUOCO); da otto oggetti di forma quadrata (dimensioni 45x45 cm – superficie 1,62 mq), collocati in maniera random all’interno della vegetazione, pensati per rappresentare l’elemento ARIA tramite una superficie specchiante e quello dell’ACQUA attraverso lastre di color ottone.

… omaggio a Christo e Jeanne-Claude …

Un’azione di tipo sperimentale/progettuale, una concreta prestazione di servizio ha contraddistinto il processo di apprendimento che ha coinvolto gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Rombiolo (Plesso di San Calogero) nella realizzazione di un’opera di STREET ART. Migliorare la qualità dell’habitat mediante la valorizzazione estetica e funzionale del contesto scolastico e dei paesaggi del quotidiano, affrontando anche il tema della mobilità sostenibile in ambito urbano in termini di sicurezza stradale, ha rappresentato il principale obiettivo del percorso didattico.

Rappresentazione nella rappresentazione, veduta selettiva, prospettiva visionaria, metafora del confine, da sempre la FINESTRA/CORNICE è stata oggetto di riflessione e di indagine nel campo architettonico, artistico, filosofico, letterario, cinematografico e tecnologico. Oggigiorno si è sempre più attratti da CORNICI tecnologiche, schermi interattivi di smartphone, fotocamere o videocamere: inquadrare lo sguardo ormai è una consuetudine e un bisogno per orientarsi nella iperrealtà…

Il progetto CORNICE, nell’ambito del PON-FSE “potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico e paesaggistico” è stato realizzato per la scuola secondaria di primo grado del Convitto “G. Filangieri” di Vibo Valentia.
L’idea di generare un murales orizzontale nella forma di una vera e propria CORNICE, al fine di valorizzare lo spazio vuoto del cortile del complesso scolastico in questione, ha suscitato molto interesse negli studenti.

Il progetto è stato pensato in modo tale da includere al suo interno forme, campiture ed elementi diversi disposti in maniera random, richiamando giochi, camminamenti, dimensioni, etc., con lo scopo di far interagire il più possibile gli studenti facendoli diventare gli attori protagonisti (“il contenuto” di un quadro sempre cangiante) della scena.
I colori selezionati sono stati il celeste, il rosso, l’arancione, il verde, il grigio e il bianco, un richiamo voluto ai due murales verticali già esistenti che qualificano uno dei quattro fronti del perimetro del cortile.

L’installazione prevede una libera rilettura del giardino in terrazza del Sud, un micro paesaggio della quotidianità: conviviale, spontaneo, pubblico e privato, meditativo, panoramico, introspettivo.

Il giardino propone una raffinata collezione di piante, produttive e decorative, mediterranee e tropicali, proprio come al Sud, dove i fattori climatici, la tradizione storica e l’attitudine culturale permettono una variegata eterogeneità vegetale.

La filosofia che accompagna il giardino è una creativa e ironica addizione di oggetti domestici, anche riciclati, che stabiliscono tra di loro relazioni imprevedibili.

E’ in questa atmosfera così variopinta che trovano spazio anche Mata e Grifone, due sculture simboliche in terracotta che come l’eterogeneità vegetale fanno parte del mondo interiore di chi giornalmente vive e abita la terrazza del sud.